Nel bilancio tecnico dell’Inps le proiezioni sulla previdenza di lavoratori dipendenti e autonomi accusano già i primi sintomi di malessere dal transfert al sistema contributivo.
La verifica tecnico-attuariale con le stime fino al 2037 è contenuta in circa quaranta dossier dell’Istituto di previdenza che forniscono un quadro particolareggiato dell’evoluzione delle pensioni per ogni categoria (riportato nel riquadro sottostante). Tale verifica evidenzia come il sistema di calcolo contributivo ( pensioni commisurate ai contributi versati in tutto il corso della vita lavorativa) cominci a mostrare cedimenti producendo riduzioni via via più significative degli importi degli assegni in rapporto all’ultimo reddito percepito. Effetto che comunque proseguirà anche dopo il 2037 considerando che soltanto verso il 2050 l’Inps non pagherà più pensioni calcolate con il più vantaggioso metodo retributivo.
Nonostante le ultime riforme che hanno introdotto le “finestre mobili” , il prossimo (dal 2105) prolungamento dell’età pensionabile e l’anzidetta progressiva riduzione degli assegni , l’invecchiamento della nostra società porrà a dura prova i conti dell’Istituto determinando un peggioramento dei bilanci e relativi stati patrimoniali. Altro serio problema da risolvere è quello della sostenibilità sociale del sistema previdenziale in funzione dell’inadeguatezza delle pensioni rispetto al tenore di vita mantenuto fino al giorno prima di andare in pensione.
Un apporto importante è senz’altro quello della previdenza integrativa ma troppo poco ancora fanno gli Italiani in questo senso, dribblando il problema e spostandolo in avanti nel tempo , sottovalutando pericolosamente un aspetto essenziale della propria esistenza che coinvolgerà necessariamente anche tutto il proprio gruppo familiare nel bene e nel male. C’è ancora troppa leggerezza da parte dei più ad affrontare questi temi e si privilegia troppo il presente , i bisogni immediati , l’attuale benessere, si dimentica o si evita di pensare che un giorno diverremo inevitabilmente vecchi. Abbattiamo la paura di guardare molto avanti nel tempo e cominciamo ad immaginare come sarà la nostra vita quando avremo molti anni sulle spalle, di che cosa avremo più bisogno, chiediamoci che cosa stiamo facendo oggi per garantirci quella serenità e benessere che vorremmo ancor più avere domani. Sappiamo bene che cosa ci aspetta? Quanto ci spetterà di pensione? Quello che le istituzioni preposte ci riserveranno? Questo è un tassello importantissimo della nostra vita che dobbiamo inserire nel puzzle perchè esso sia veramente completo. Tutti noi dovremmo darci da fare finchè siamo in tempo per cambiare in meglio il corso di questa storia, perchè essa è anche nelle nostre mani.
Pubblicato da Loris Quero il 7 febbraio 2011
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